Let's make atTarnowska’s!
Il nostro American Bar è dedicato alla controversa figura della contessa russa Maria Tarnowska, mandante del delitto passionale ai danni di uno dei suoi tanti amanti che si consumò nel 1907 all’interno di Palazzo Maurogonato, oggi Hotel Ala. Particolare curioso è la facciata esterna del bar, realizzata in legno e rappresentante una scenografia del Teatro La Fenice dei primi del ‘900.
SE PRENOTI QUI TI OFFRIAMO 1 WELCOME DRINK, AYEAH!
Vieni a conoscere Rey, il barman dal sorriso contagioso. Gusta un classico Spritz, sorseggia un calice di vino oppure lasciati stupire dai cocktail preparati a regola d’arte dal nostro Rey. I Moscow Mule del Tarnowska’s sono conosciuti in tutta Venezia e la simpatia del barman è inclusa nel prezzo.
Il fine settimana il Tarnowska’s si anima con serate di live music che non dimenticherai facilmente! Offriamo un'esplosiva miscela di talenti locali e internazionali con divertenti Dj Set, serate a tema anni '80 o '90 che ti faranno cantare a squarciagola fino alle 24,00. Preparati a scatenarti con noi in un'atmosfera unica!
SCANDALOSA MARIA
Davanti alla casa di Campo Santa Maria del Giglio, dove era stato assassinato Kamarowsky, stava appesa una bandiera con un teschio e la scritta: LA TARNOWSKA SULLA FORCA!
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“Sarò sempre incinta, ma tu non saprai mai se sarai tu il padre del bambino che attenderò. “Era stata colta dall’irresistibile necessità di provocalo a sangue. “Io ti diffamerò e ti renderò ridicolo”.
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Alcuni mesi dopo un medico romano la convince ad assoggettarsi alla più nuova delle cure disintossicanti: fiutare cocaina perché l’effetto è lo stesso e il modo di usarla comodo e non dannoso.
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… una mattina Naumow le porta un cesto di fiori accanto al letto, toglie la carta velina. Sotto i fiori c’è una frusta per cani. Nicolas la scongiura di frustarlo…
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La Tarnowska vorrebbe alzarsi e gradare che Naumow mente. Però sa che lui non mente, tace più semplicemente la verità. Non lo ha picchiato per propria crudeltà ma perché lui l’ha implorata di farlo.
Sarebbe stata crudele se non lo avesse frustato.
Lo frustava per premiarlo, non per procurargli dolore, perché ne traevano piacere entrambi, lui e lei. Gli psichiatrici: una malattia!...
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E Prilukov: - “Mi chiamava il suo mugik”. Maria pensa: una solva volta, in preda a rabbia, l’ho detto. Poi è stato lui a volermelo sentir dire; cento volte l’ho dovuto riperteglielo:
-Che cosa sono?
-Un mugik
Quella parola piena di disprezzo lo eccitava sempre. Prilukov si eccitava nel sentire le parole, Naumow le frustate.